Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro
Scuola Dottorati
Scuola Dottorati
Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro
Dettaglio Ricerca

Aderenza alla politerapia cronica nei pazienti over 65

Scienze Tecniche e delle Professioni Sanitarie applicate alla Sanità Pubblica - 40 Ciclo

CN
Tutor

Carmelo Nobile

AS
Dottorando

Adele Sarcone

Il progressivo invecchiamento della popolazione ha determinato un crescente interesse per la formulazione di linee guida e di politiche sanitarie in grado di migliorare la gestione di pazienti con elevata complessità clinica, sociale ed assistenziale. Due dati, in particolar modo, giustificano tale interesse e ne sottolineano l’urgenza. Il primo dato, demografico, è rappresentato dalla stima che prevede che nel 2045 oltre un terzo della popolazione italiana avrà un’età pari o superiore a 65 anni (ISTAT). Il secondo dato, epidemiologico, evidenzia come il processo di invecchiamento si associ ad un drastico accumulo di patologie e sindromi croniche, risultando in un progressivo aumento della prevalenza di multimorbilità. 

La più diretta conseguenza della multimorbilità e, probabilmente, la più frequente nella popolazione anziana, è l'utilizzo di un elevato numero di farmaci. Questo fenomeno prende il nome di polifarmacoterapia; la prevalenza di tale condizione nella popolazione anziana aumenta con l’avanzare dell'età e varia tra il 10 e 90% a seconda della popolazione presa in esame. In Italia, il numero medio di farmaci utilizzati da chi ha <65 anni è pari a 1.9, cresce fino a 7.4 nel gruppo d’età 80-84, per poi ridursi fino a 2.8 tra gli ultra 95enni.

Gli anziani fragili, spesso polipatologici e politrattati, sono particolarmente a rischio di non essere aderenti alle loro terapie farmacologiche. Negli anziani di comunità l’aderenza è generalmente inferiore al 60%. Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità più della metà di tutti i medicinali sono prescritti, dispensati o venduti in modo inappropriato e la metà di tutti i pazienti non li assume correttamente. 

Il fenomeno della mancata aderenza alle indicazioni terapeutiche costituisce un problema non secondario degli interventi di prevenzione cardiovascolare. Le misure preventive dispiegano, infatti, i loro effetti favorevoli in un arco di tempo decisamente più lungo rispetto alle terapie di fase acuta e richiedono quindi che il paziente assuma i farmaci in modo continuativo e nelle dosi dimostratesi efficaci negli studi clinici.

La mancata aderenza diventa così un fattore di rischio aggiuntivo, spesso non adeguatamente valorizzato.

In genere il paziente è considerato aderente al trattamento se assume più dell’80% del farmaco prescritto, “parzialmente aderente” se assume dal 20 al 70% e “non-aderente” se assume meno del 20%. La mancata aderenza è un fenomeno diffuso tra i pazienti con fattori di rischio o patologie cardiovascolari. Il fenomeno interesserebbe oltre il 50-60% dei pazienti in prevenzione cardiovascolare primaria e il 30-40% di quelli in prevenzione secondaria.

Ad oggi non esiste una definizione di politerapia cronica che abbia ottenuto un consenso univoco e, nell’ambito dello studio, è stata scelta per definire la politerapia cronica la co-somministrazione di tre o più farmaci in un mese per almeno sei mesi, anche non consecutivi, in un anno.

L’obiettivo dello studio lavoro è valutare l’aderenza alle terapie e i fattori a essa associati nella popolazione anziana esposta a politerapia cronica, determinare la prevalenza di politerapia nella popolazione esaminata e valutare la qualità di vita del paziente.