Impiego dei calcolatori di rischio cardiovascolare per la valutazione a lungo termine del rischio di eventi acuti nella popolazione giovane-adulta (30-40 anni)
Scienze Tecniche e delle Professioni Sanitarie applicate alla Sanità Pubblica - 40 Ciclo
Claudia Pileggi
Mariangela Cassadonte
Le malattie cardiovascolari (CVD) rappresentano la principale causa di mortalità globale e uno dei fattori primari che contribuiscono alla disabilità. I casi prevalenti di malattia cardiovascolare totale sono quasi raddoppiati dal 1990 al 2019 da 271 milioni a 523 milioni, e il numero di decessi è aumentato costantemente da 12,1 milioni nel 1990, raggiungendo 18,6 milioni nel 2019.
La popolazione più giovane è spesso poco rappresentata negli studi sulla patologia CV, nonostante i classici fattori di rischio come l’obesità e gli stili di vita non salutari stiano aumentando proprio in questa categoria di soggetti e rappresentino fattori coinvolti nell’infarto del miocardio con esiti più sfavorevoli.
Diabete, depressione, ipertensione, fumo, storia familiare di infarto miocardico prematuro, basso reddito familiare, ipercolesterolemia, rappresentano l'85% del rischio di primo infarto in giovani donne e uomini ed essendo, per lo più, fattori di rischio modificabili, che precedono la malattia, l’intervento precoce nei soggetti giovani è una priorità per garantire l’efficacia delle strategie preventive.
Uno degli strumenti più efficaci di prevenzione primaria individuale delle malattie cardiovascolari consiste nella identificazione di soggetti a rischio attraverso l’utilizzo d’indicatori di rischio globale calcolati attraverso funzioni matematiche costruite con dati raccolti attraverso studi epidemiologici longitudinali condotti sulle stesse popolazioni su cui verranno poi applicate.
Diversi sono, pertanto, i calcolatori del rischio cardiovascolare disponibili, ciascuno dei quali costruito prendendo in considerazione fattori di rischio diversi e fasce di età di popolazione diversa.
Lo studio si propone di valutare la prevalenza dei principali fattori di rischio cardiovascolare nei giovani adulti, nella fascia d’età 30-40 anni e di quantificarne il rischio di insorgenza di eventi severi nei successivi 10-30 anni. Per il calcolo del rischio saranno utilizzati il Framingham Risk Score for Hard Coronary Heart Disease per la valutazione del rischio d’infarto a 10 e 30 anni, l’Atherosclerotic Cardiovascular Disease Risk Algorithm (ASCVD) per la valutazione del rischio di patologie cardiache e ictus.