Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro
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Sorveglianza epidemiologica e microbiologica di microrganismi multi-resistenti agli antimicrobici per il controllo dell’antimicrobico resistenza

Scienze Mediche, Preventive E Della Nutrizione Per La Salute E La Longevità - 40 Ciclo

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Tutor

Aida Bianco

GDG
Co-Tutor

Gianfranco Di Gennaro

CAS
Dottorando

Concetta Arianna Scicchitano

L’antimicrobico resistenza (AMR) rappresenta una crescente minaccia per la salute globale ed è identificata tra le sfide prioritarie dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie. A livello mondiale, si stima che circa 700.000 decessi all’anno siano attribuiti ad infezioni sostenute da microrganismi multi-resistenti agli antimicrobici (MDR) e si è ipotizzato che, qualora non si invertano le tendenze attuali, il numero globale dei decessi potrebbe raggiungere i 10 milioni annui entro il 2050. Il fenomeno dell’AMR vede la sua origine nella convergenza di diversi fattori, quali, a titolo di esempio, la diffusione elevata delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria (ICA) e l’uso eccessivo e improprio di antimicrobici. Nella prospettiva “One Health”, il monitoraggio della diffusione di microrganismi MDR mediante attività di sorveglianza epidemiologica attiva, consente di orientare e valutare gli interventi di contenimento dell’AMR, fornire dati che possano indirizzare la scelta di terapie antimicrobiche empiriche, nonché lo sviluppo di nuovi farmaci antimicrobici. I microrganismi MDR, inoltre, sono, di frequente, agenti eziologici di ICA, una delle più comuni complicanze dell’assistenza sanitaria e causa di elevata morbilità e mortalità. Difatti, già nel 2009, il Consiglio Europeo indicava la sorveglianza delle ICA come uno degli strumenti più efficaci per garantire la sicurezza dei pazienti. Tale raccomandazione è stata ripresa e rafforzata anche dall’ultimo Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025, che individua nella sorveglianza delle ICA uno dei pilastri della strategia nazionale per la lotta all’AMR. Un ruolo importante nella diffusione dell’AMR viene, inoltre, svolto dai soggetti colonizzati da microrganismi MDR che possono rappresentare un potenziale serbatoio di tali microrganismi ed essere implicati nella diffusione di tali patogeni anche in comunità e in altri ambiti assistenziali. Tutte le principali organizzazioni ed istituzioni internazionali sono concordi, inoltre, nell’affermare che tra le misure maggiormente efficaci per arginare il fenomeno dell’AMR, vanno annoverate quelle orientate al contenimento del consumo degli antimicrobici ed al contrasto dell’utilizzo in assenza di indicazione, attraverso il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Al fine di fornire dati che possano permettere la definizione di strategie per promuovere l’uso prudente e appropriato di antimicrobici, pertanto, sono assolutamente necessari dati sul loro utilizzo. In quest’ottica, la sorveglianza delle ICA, del consumo di antimicrobici e delle condizioni di colonizzazione sostenute da microrganismi MDR “sentinella”, considerati rilevanti sotto il profilo epidemiologico, nei diversi setting assistenziali, risulta cruciale per identificare e controllare i fattori di rischio e disegnare interventi mirati a limitare la diffusione dell’AMR. Pertanto, vista la scarsità di informazioni sulle condizioni di colonizzazione sostenute da MDR e a fronte dell’importante ruolo epidemiologico che rivestono, il presente progetto mira a valutare la prevalenza di tale condizione con un focus particolare sul profilo di AMR dei microrganismi isolati in diversi setting assistenziali. A tal fine saranno eseguiti, utilizzando tamponi sterili, prelievi da siti di particolare interesse (orofaringe, pieghe ascellare e inguinale e canale rettale), per la ricerca selettiva di microrganismi MDR “sentinella” [ad esempio, Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA); enterococchi vancomicina-resistenti (VRE); enterobatteri produttori di beta lattamasi a spettro esteso (ESBL) e di carbapenemasi (CPE), Acinetobacter spp. resistente ai carbapenemi] e raccolti dati anagrafici e clinici dei soggetti campionati mediante scheda di rilevazione all’uopo predisposta. La disponibilità di queste informazioni consentirà di delineare il profilo di rischio associato a specifiche condizioni nel contesto locale e potrà fornire al personale medico e ai decisori politici informazioni utili a stabilire le priorità a livello locale, regionale e, infine, nazionale nella lotta all’AMR.