Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro
Scuola Dottorati
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Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro

Dottorato in

Biotecnologie per la Medicina Molecolare

Coordinatore Giuseppe Viglietto Patologia generale viglietto@unicz.it

Il programma formativo del Dottorato di Ricerca in Biotecnologie per la Medicina Molecolare ricade nel campo della biomedicina, declinata nei diversi settori di competenza della medicina sperimentale, diagnostica e clinico-chirurgica, mediante un approccio multidisciplinare che integra le diverse competenze presenti all’interno del collegio dei docenti. Il corso, infatti, si pone l’obiettivo di colmare il gap tra le scienze di base e gli aspetti clinici applicati nella formazione alla ricerca, promuovendo un forte scambio interdisciplinare.

Durante l’intera durata del corso di studio, i dottorandi avranno la possibilità di sviluppare progetti di ricerca per lo studio delle basi molecolari e cellulari delle malattie, per l’identificazione e la validazione di bio-marcatori per la medicina di precisione, per lo sviluppo di nuove procedure o strumenti biotecnologici per la diagnostica precoce e la terapia personalizzata, nonché la conoscenza teorico/pratica dei processi di individuazione e validazione dei prodotti della ricerca, così come codificato dagli enti regolatori internazionali e gli standard quali GMP (Good manufacturing practice) o GLP (Good laboratory practice) riconosciuti come essenziali per lo sviluppo prototipale.

I progetti di ricerca sviluppati all’interno del dottorato coprono diversi aspetti della ricerca biomedica – sperimentale e clinico-chirurgico- che includono patologie cronico-degenerative, malattie a genesi eredo-familiare e sviluppo di modelli preclinici di patologie umane attraverso l’uso di metodologie OMICHE– genomica, epigenomica, proteomica, metabolomica - di nuova generazione, di cellule staminali e di iPSC, l’uso delle tecnologie bioinformatiche per l’interpretazione dei dati omici. Il programma di studio è organizzato in modo da fornire ai dottorandi gli strumenti ottimali per l’apprendimento delle più moderne discipline e tecnologie (biologia e patologia molecolare, biochimica, genetica, bioinformatica, studi du tipo traslazionale). 

Il corso di dottorato è rivolto a laureati in discipline biomediche, bioinformatiche, biotecnologiche e farmaceutiche. Obbiettivo del dottorato è la formazione di figure professionali dotate di una solida competenza interdisciplinare nella ricerca in medicina, autonomia nella pianificazione, esecuzione ed interpretazione degli esperimenti e degli studi clinici, formulazione di progetti di ricerca e redazione di articoli scientifici. Il programma di dottorato fornirà ai candidati il supporto scientifico e tecnologico per lo studio e la risoluzione di problematiche di carattere bio-medico attraverso l’acquisizione di un robusto background nelle discipline di base della ricerca biomedica, e la capacità di elaborare proposte progettuali innovative, con una forte connotazione al trasferimento dei prodotti della ricerca in ambito industriale e clinico-chirurgico. Notevole enfasi sarà posta in particolare sugli approcci molecolari e cellulari ai problemi fondamentali nelle aree di ricerca coperte dai dipartimenti partecipanti. 

I dottorandi saranno tenuti a svolgere un progetto di ricerca di alto profilo in una delle suddette discipline, in un periodo di 3 anni. Durante il corso, essi saranno supportati da una supervisione rigorosa e continua, che darà loro la possibilità di raggiungere qualificati livelli di professionalità che potranno essere sfruttati per il prosieguo della propria carriera in ambito accademico, nel sistema della ricerca pubblico-privata, nell’industria biomedica e biotecnologica. La natura multidisciplinare del programma promuove, inoltre, un ambiente collaborativo ideale per la formazione alla ricerca, favorendo un'ampia interazione fra competenze diverse Questo aspetto, insieme alla rilevanza delle tematiche scientifiche che il dottorato affronta e alla sua valenza traslazionale rendono i dottori di ricerca particolarmente desiderabili non solo per l’Accademia ma anche per Istituti di ricerca biomedica pubblici e privati, per il S.S.R., per il S.S.N. nonché per le aziende del settore delle biotecnologie mediche.

Il carattere spiccatamente interdisciplinare del corso è ulteriormente accentuato dalle numerose collaborazioni internazionali sia per le iniziative formative che per le attività di ricerca di base e clinico-chirurgica. Nell'ottica di una sempre maggiore apertura nazionale e internazionale e di scambio delle attività di studio e ricerca, i docenti che afferiscono al Dottorato hanno formalizzato accordi e collaborazioni con importanti enti di ricerca e università italiane e straniere per avviare progetti avanzati di ricerca scientifica (a titolo esemplificativo e non esaustivo . In questa ottica, il DMSC mantiene collaborazioni con le seguenti istituzioni di ricerca:

Cedar Sinai Hospital Los Angeles, USA, University of Coimbra, Coimbra, Portogallo, Karolinska Institutet. Stockholm, Svezia;Istituto Oncologico Europeo (IEO), Milano;Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università Federico II, Napoli; Department of Adul Oncology, Dana Farber Cancer Institute & Harward Medical School, Boston, USA; Medical Department, Technische Universität, Munich, Germany; DZHK (German Centre for Cardiovascular Research), Munich, Germany; University of Groningen Medical Center (UGMC), The Netherlands, Department of Surgery, University of Tubingen, Germany..

Il Dipartimento a cui il dottorato afferisce è il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica (DMSC).

Le strutture disponibili ai dottorandi di ricerca comprendono, oltre alle facilities medico-chirurgiche, circa 800 mq di spazio di laboratori di ricerca pienamente equipaggiati con attrezzature di ultima generazione per studi di biologia cellulare, biochimica, genetica molecolare, proteomica, imaging avanzato, cell sorting, etc, nonché la possibilità di accedere ai servizi dei diversi Centri di Ricerca o di Servizi tecnologici presenti in Ateneo quali: i) Centro di Ricerca in Biochimica e Biologia Molecolare Avanzata (CR-BBMA);ii) Centro di Ricerca in Nanotecnologie (CR-Nanotech); iii) Centro di Ricerca in Health and Innovation (CR-H@I); iv) Centro di Servizi di Genomica Funzionale e Patologia Molecolare (CIS); v) le infrastrutture di Ricerca (IR): Biomedpark@UMG e MOUZECLINIC.


  • Ciclo: XL
  • Anno Accademico: 2024/2025
  • Area: Area biomedica-farmacologica
  • Posti disponibili: 9
  • Durata: 3 Anni
  • Dipartimento: DMSC
  • Bando: Link al Bando

Contatti:

Prof. Giuseppe Viglietto 

Segreteria Scuola Dottorati

Coordinatore
Giuseppe Viglietto
viglietto@unicz.it
Attività Anno Semestre Docente CFU/ORE Periodo
Tecniche Per L'isolamento E La Manipolazione Di Geni Primo Concetta Maria Faniello 0.5
Tecniche Di Genomica Avanzata Primo Carmela De Marco 3
Tecniche Per L'isolamento E La Manipolazione Di Geni Secondo Concetta Maria Faniello 0.5
Tecniche Di Genomica Avanzata Secondo Donatella Malanga 3
Tecniche Bioinformatiche Di Identificazione Ed Annotazione Dei Geni Primo Gianluca Santamaria 3
Tecniche Bioinformatiche Di Identificazione Ed Annotazione Dei Geni Secondo Gianluca Santamaria 3
Tecniche Di Laboratorio Di Biologia Cellulare Primo Nicola Amodio 3
Tecniche Di Laboratorio Di Biologia Cellulare Secondo Flavia Biamonte 3
Tecniche Per La Generazione Di Cellule Staminali Pluripotenti Indotte Ed Organoidi Primo Eleonora Cianflone 1
Tecniche Per La Generazione Di Cellule Staminali Pluripotenti Indotte Ed Organoidi Secondo Elvira Immacolata Parrotta 1
Genetica, Genomica E Post-genomica Secondo Nicola Perrotti 1
Tecniche Di Proteomica Primo Giovanni Cuda 2
Tecnologie Per La Terapia Genica Secondo Rocco Savino 2
Tecniche Di Proteomica Secondo Domenica Scumaci 2
Sviluppo Di Modelli Preclinici Per Lo Studio Di Patologie Umane Secondo Valter Agosti 1
Introduzione Alla Medicina Di Precisione Terzo Giuseppe Viglietto 1
Immunologia Ed Immunoterapia Terzo Camillo Palmieri 2
Nuove Tecnologie Per La Chirurgia Di Precisione Secondo Antonia Rizzuto 1
Nuove Tecnologie Per La Chirurgia Di Precisione Terzo Antonia Rizzuto 1
Il Microambiente Tumorale: Meccanismi Molecolari, Interazioni Cellula-cellula E Implicazioni Terapeutiche Primo Giuseppe Fiume 1
Il Microambiente Tumorale: Meccanismi Molecolari, Interazioni Cellula-cellula E Implicazioni Terapeutiche Secondo Giuseppe Fiume 1
Il Microambiente Tumorale: Meccanismi Molecolari, Interazioni Cellula-cellula E Implicazioni Terapeutiche Terzo Giuseppe Fiume 1
Il Trasferimento Tecnologico E La Valorizzazione Della Ricerca: Lo Scienziato Imprenditore. Terzo 1
L'uso Di Intelligenza Artificiale Nell'analisi Di Dati Genomici Secondo 1
Applicazioni Di Stampa 3D In Biomedicina Terzo 1
Project Management Terzo 1
Analisi Dell'immuno-repertorio Primo Anna Martina Battaglia 1
Tecniche Bioinformatiche Di Identificazione Ed Annotazione Dei Geni Terzo Gianluca Santamaria 3

 

The "iron-maiden" Cell Death: Caratterizzazione Biologica E Biochimica Della Ferroptosi Primo Anna Martina Battaglia 1

 

The "iron-maiden" Cell Death: Caratterizzazione Biologica E Biochimica Della Ferroptosi Secondo Anna Martina Battaglia 1

 

The "iron-maiden" Cell Death: Caratterizzazione Biologica E Biochimica Della Ferroptosi Terzo Anna Martina Battaglia 1

 

I Retinoidi Come Agenti Antitumorali E Loro Meccanismi D'azione Primo Maria Teresa De Angelis 0.5

 

I Retinoidi Come Agenti Antitumorali E Loro Meccanismi D'azione Secondo Maria Teresa De Angelis 0.5

 

I Retinoidi Come Agenti Antitumorali E Loro Meccanismi D'azione Terzo Maria Teresa De Angelis 0.5

 

Biostatistica Di Base Primo 2

 

Biostatistica Di Base Secondo 2

 

Biostatistica Avanzata Terzo 2

 

Biostatistica Avanzata Secondo 2

 

Data Titolo
2024-01-25 -1
25
January
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-03-26 -1
26
March
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-07-04 -1
04
July
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-03-04 -1
04
March
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-03-04 -1
04
March
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-06-25 -1
25
June
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-06-26 -1
26
June
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-06-26 -1
26
June
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-07-10 -1
10
July
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-07-19 -1
19
July
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-07-25 -1
25
July
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-09-19 -1
19
September
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
2024-10-01 -1
01
October
   09:00 - 18:00
   -   09:00 - 18:00
Comprendere la connessione tra il metabolismo del ferro e le proteine della amiglia BET al fine di migliorare le terapie antitumorali

Nonostante la scienza abbia raggiunto grandi risultati nel campo della prevenzione oncologica, della gestione e del trattamento dei tumori maligni, i tassi di sopravvivenza nella maggior parte delle tipologie tumorali rimangono bassi. Esplorare percorsi biochimici che sono alla base dell’insorgenza tumorale dovrebbe essere una priorità al fine di sviluppare strategie terapeutiche innovative ed efficaci. Come ben sappiamo, il ferro è essenziale per la vitalità cellulare e il mantenimento della salute dell’uomo. L'iperproliferazione delle cellule tumorali induce le stesse a mostrare una maggiore dipendenza dal ferro rispetto alle cellule sane. Per questo motivo, considerare il metabolismo del ferro come bersaglio terapeutico in campo tumorale è un aspetto emergente. Usare chelanti del ferro è una strategia in espansione volta a sequestrare il ferro indispensabile per le cellule tumorali. In alternativa, essendo il sovraccarico di ferro la causa di una forma di morte cellulare regolata nelle cellule tumorali, potrebbe anche questa essere una strategia anticancro alternativa. 

Il contributo delle proteine BET nella progressione del cancro è stato ampiamente riportato nella letteratura scientifica. La famiglia di proteine BET (proteine con un bromodominio ed un dominio extraterminale) può interagire con gli istoni acetilati e reclutare fattori di trascrizione. Essendo cruciali nella regolazione trascrizionale, queste proteine possono controllare la progressione tumorale. Gli inibitori a piccole molecole di prima generazione progettati per queste proteine BET, ​​sono stati sviluppati per reprimere la proliferazione delle cellule tumorali. Poiché alcune cellule tumorali sfuggono all'apoptosi indotta proprio da questi inibitori BET, ne deriva il fallimento del trattamento stesso. Lo scopo di questo progetto è lo studio della correlazione tra il metabolismo del ferro e le proteine ​​della famiglia BET per scoprire nuovi farmaci o modelli al fine di superare gli ostacoli associati ai trattamenti che possono insorgere con gli inibitori BET. Durante il programma di dottorato, lo studente acquisirà un'elevata competenza in tecniche all'avanguardia nel campo della biologia molecolare e cellulare, come l'imaging cellulare e 3D, la citometria a flusso e l'espressione genica (dalla RT-PCR al RNA-sequencing). I risultati di questo studio metteranno in evidenza l'importanza di sviluppare terapie efficaci ed innovative al fine di migliorare l’efficienza della chemioterapia tradizionale e superare la resistenza ai farmaci.

Tutor: Concetta Maria Faniello Dottorando: Beatrice Stella
Analisi del ruolo del pathway delle esosammmine e del metilgliossale nei processi di riparo del DNA e nella chemioresistenza

Il mantenimento dell’Integrità genomica è un evento chiave nei processi di tumorigenesi. In risposta al danno al DNA (DDR), le cellule attivano una serie di eventi che portano all’attivazione dei meccanismi di riparo. Recentemente, è stata osservata una chiara relazione tra i pathway di riprogrammazione metabolica ed i processi di danno e riparo del DNA. Entrambi i processi risultano attivati in modo aberrante in molti tipi di tumore soprattutto nei tumori del pancreas e della mammella. 

L’aumento della glicolisi aerobica e l’attivazione delle vie metaboliche connesse sono eventi chiave nei processi di trasformazione neoplastica. In tale contesto il glucosio è indirizzato alla via delle esosammine (HBP), un pathway essenziale per la sintesi dei substrati di O-glicosilazione e determinante nei processi di sopravvivenza cellulare. In concomitanza l’alto flusso glicolitico induce stress carbonilico ed un aumento del metilgliossale (MGO), un metabolita tossico che altera le dinamiche cromatiniche ed interferisce con i processi di riparo del DNA.  Poiché entrambi i processi sono glicolisi-dipedendenti e sono relazionati tra loro e con i pathway di DDR, tale progetto mira a delucidare:i) il ruolo del pathway delle esosammine nei processi di riparo; ii) l’impatto dei livelli di MGO nelle dinamiche cromatiniche; il network di interazioni tra i due processi glicolisi dipendenti e DDR. Tale ipotesi, in relazione ai nostri precedenti studi, suggeriscono che l’analisi approfondita dei fenomeni potrebbe essere utile per l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici per colpire selettivamente il cancro. 

Tutor: Domenica Scumaci Dottorando: Anam Aftab Ahmed
Generazione di Chimeroidi di mesencefalo umano: Un nuovo approccio per la ricerca clinica sulla paralisi sopranucleare progressiva

La paralisi sopranucleare progressiva (PSP) è una condizione neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo nel cervello di una forma specifica di proteina tau, nota come isoforma a quattro ripetizioni (4R). Ciò porta alla formazione di accumuli neurofibrillari all'interno dei neuroni (NFTs), degli astrociti (TAs) e degli oligodendrociti (CB). La forma clinica predominante di PSP, riconosciuta come sindrome di Richardson (PSP-RS), è caratterizzata da sintomi quali la compromissione oculomotoria verticale e instabilità posturale. La maggior parte dei casi di PSP è sporadica e i fattori di rischio genetici più comuni sono associati a varianti della proteina associata al microtubulo. Nonostante i numerosi studi clinici condotti di recente che hanno testato nuovi farmaci modificatori della malattia che hanno come bersaglio la proteina tau nella PSP RS, nessuno ha raggiunto gli endpoint primari. Le attuali conoscenze biologiche sulla PSP si sono basate principalmente su tessuti cerebrali post-mortem, concentrandosi quindi sullo stadio avanzato della malattia; manca dunque un'indagine sistematica sulla fisiopatologia della PSP allo stadio iniziale. Di conseguenza, esiste un gap significativo nella comprensione della progressione della malattia, in particolare nelle sue fasi iniziali, impedendo lo sviluppo di terapie mirate che potrebbero potenzialmente intervenire nelle fasi precoci della malattia. Gli organoidi cerebrali derivati da iPS sono emersi come un potente strumento in grado di ricapitolare le caratteristiche architettoniche e funzionali del cervello umano, offrendo un solido modello in vitro per lo studio dei disturbi neurologici. Tuttavia, il raggiungimento di una riproducibilità sperimentale coerente è ostacolato dalla differenziazione di più linee iPSC umane, complicata da fattori quali la variabilità dei donatori, le variazioni genetiche e le discrepanze sperimentali. I chimeroidi del mesencefalo rappresentano un modello di organoide cerebrale umano multi-donatore robusto e riproducibile, creato co-differenziando cellule di diversi pazienti all'interno di un unico organoide. I nostri dati preliminari indicano che i chimeroidi sono in grado di replicare le caratteristiche istologiche della PSP come mostrato dalla presenza di accumulo di proteina tau iperfosforilata, predominanza di 4R-tau, aumento delle cellule GFAP-positive. Inoltre, i chimeroidi della PSP mostrano la presenza di NFT e TAs e sono caratterizzati da processi poco ramificati e sottili di cellule immunoreattive alla tirosina idrossilasi (TH). Ulteriori ricerche saranno necessarie per lo studio molecolare della malattia. In particolare, sarà condotta un’analisi di sequenziamento dell’RNA di una singola cellula (scRNA-seq) che consentirà di identificare specifici marcatori cellulari e di comprendere le loro funzioni. Questo approccio mira a migliorare la nostra comprensione dell'intricata e complessa rete che guida la progressione della PSP. A complemento di ciò, il profilo proteomico dei chimeroidi della PSP e controlli sani sarà analizzato mediante la spettrometria di massa. Infine, l'analisi elettrofisiologica funzionale dei neuroni di soggetti malati e di individui sani concluderà il processo di acquisizione sistematica dei dati. Nell’insieme queste analisi mirano a identificare il profilo molecolare alla base della PSP, consentendo così di avanzare la ricerca neurologica e facilitando lo sviluppo di terapie di precisione. 

Tutor: Elvira Immacolata Parrotta Dottorando: Claudia Esposito
Sviluppo di nuove cellule T ingegnerizzate per l’immunoterapia dei tumori solidi

L'obiettivo principale di questo progetto di dottorato è sviluppare e caratterizzare nuove cellule T ingegnerizzate per il trattamento dei tumori solidi. Nonostante i significativi progressi nell'immunoterapia del cancro, i tumori solidi presentano sfide uniche a causa del loro microambiente immunosoppressivo e delle barriere fisiche. Questo progetto mira a affrontare queste sfide utilizzando tecniche avanzate di ingegneria genetica per migliorare la funzionalità e la specificità delle cellule T contro gli antigeni dei tumori solidi. Gli obiettivi del progetto sono definiti come segue: 

  • Identificazione di recettori di cellule T (TCR) diretti verso antigeni specifici del tumore (TSAs) e antigeni associati al tumore (TAAs) espressi in vari tumori solidi, con aplotipo HLA noto. 
  • Creazione e validazione di vettori per l’espressione dei suddetti TCR in cellule T purificate. 
  • Utilizzare CRISPR-Cas9 e altre tecnologie di editing genetico per inserire, eliminare o modificare geni nelle cellule T per migliorare la persistenza delle cellule T, la resistenza all'immunosoppressione e il traffico verso i siti tumorali. 
  • Caratterizzazione funzionale in vitro delle cellule T ingegnerizzate (citotossicità, la proliferazione, la produzione di citochine e la sopravvivenza) 

Ottimizzazione della produzione di cellule T ingegnerizzate: sviluppare protocolli scalabili e riproducibili per l'espansione e la purificazione delle cellule T ingegnerizzate. 

Questo progetto ha il potenziale di avanzare significativamente il campo dell'immunoterapia del cancro fornendo nuove opzioni terapeutiche per i pazienti con tumori solidi. Lo sviluppo riuscito di queste cellule T ingegnerizzate potrebbe portare a trattamenti più efficaci, migliorare i risultati per i pazienti e approfondire la comprensione dell'interazione tra cellule immunitarie ingegnerizzate e il microambiente tumorale

Tutor: Camillo Palmieri Dottorando: Lisa Isdraele Romano
Annotazione funzionale sistematica di mutazioni somatiche degli FGFRs nel cancro del colon-retto

Background 

Il cancro del colon-retto (CRC) è la terza neoplasia più diffusa in Italia con circa 35.000 nuovi casi all’anno. Sebbene negli ultimi anni l’approccio alla terapia del CRC si sia spostato verso una terapia mirata (es. l’inibizione dei recettori dei fattori di crescita), questa strategia terapeutica è limitata dal fatto che i marcatori per la selezione dei pazienti e i target specifici di terapia clinicamente validati sono pochi. Attualmente lo standard terapeutico è ancora basato principalmente sulla chemioterapia (I e II linea) la cui efficacia è spesso limitata dall’insorgenza di resistenza. Le tecnologie di sequenziamento di nuova generazione, sulle quali si sono basati i progetti di consorzi come The Cancer Genome Atlas (TCGA), hanno identificato migliaia di mutazioni e fusioni uniche tra vari tipi di cancro, ma solo una frazione di queste varianti è stata caratterizzata funzionalmente. Alla luce di ciò, una sfida fondamentale nello sviluppo e nell’implementazione di terapie antitumorali e nel miglioramento della cura dei pazienti è quella di distinguere le mutazioni “driver” causali dalle varianti “passenger” non patogene e chiarire i loro meccanismi oncogenici. Pertanto, esiste un urgente bisogno di caratterizzare funzionalmente le varianti tumorali di significato sconosciuto (VUS) in modo sistematico, così da chiarire sia il loro contributo allo sviluppo del cancro e sia le loro proprietà teranostiche per una terapia mirata. 

Scopi 

L'obiettivo del progetto di ricerca proposto consiste nella validazione funzionale di una serie di nuove varianti somatiche con significato incerto (VUS), già identificate dal nostro gruppo di ricerca in una coorte di 36 pazienti con cancro del colon-retto, determinando il loro effetto sulla funzione proteica e di conseguenza il loro ruolo nella patogenesi del CRC. 

Metodi 

Il nostro gruppo di ricerca ha già condotto un'analisi NGS per l'identificazione dei geni coinvolti nell'insorgenza e/o nella resistenza ai farmaci del CRC, utilizzando il pannello ad ampliconi AmpliSeqTm Comprehensive Cancer Panel che consente il sequenziamento dell'intera regione codificante di 409 geni associati a tumori. Questa analisi ha identificato varianti potenzialmente patogene in circa 350 geni, inclusi i geni che codificano per i recettori tirosin chinasici appartenenti alla famiglia dei recettori FGF (FGFR2, 3 e 4). In particolare, il gene FGFR2 è risultato essere mutato in 3/36 tumori (9%), mentre i geni FGFR3 e FGFR4 ciascuno in 7/36 tumori (20%). Queste mutazioni erano presenti esclusivamente nel tessuto tumorale e annotate come “dannose”, quindi potenzialmente oncogene, da due diversi software di predizione strutturale e funzionale delle proteine (Sift, Poliphen). Le sequenze wild-type di FGFR2, FGFR3 e FGFR4 verranno clonate in appropriati vettori di espressione plasmidici. Una volta clonate, le nuove mutazioni identificate nella coorte di pazienti verranno riprodotte nella sequenza codificante dei geni mediante un approccio di mutagenesi sito-specifico. Le mutazioni saranno testate mediante saggi di vitalità cellulare in vitro dipendenti da fattori di crescita (mutazioni vs wild-type) utilizzando i modelli cellulari Ba/F3 e MCF10A. Sulla base di questi risultati, la mutazione verrà annotata in tre diverse categorie funzionali: positiva (maggiore vitalità cellulare), nessun effetto e negativa (minore vitalità cellulare). Verrà valutato il livello di concordanza tra le annotazioni funzionali risultanti con le predizioni effettuate dai principali algoritmi computazionali 3D. Infine, verrà condotto un profilo proteomico funzionale delle mutazioni selezionate mediante array di proteine a fase inversa (RPPA) con l'obiettivo di identificare aberrazioni delle vie di segnalazione che stanno a valle delle mutazioni. 

Risultati attesi 

Ci aspettiamo di caratterizzare funzionalmente le varianti a significato sconosciuto (VUS) identificate in pazienti con cancro del colon-retto, al fine di identificare mutazioni “driver” che potrebbero avere effetti funzionali sullo sviluppo del cancro e sulla risposta ai farmaci (gli FGFR sono potenzialmente coinvolti nella resistenza ai farmaci e specifici inibitori della chinasi, come il dovitinib, sono attualmente oggetto di sperimentazione in studi clinici). Inoltre, l’identificazione di eventuali aberrazioni delle vie di segnalazione dipendenti dalle mutazioni, che verranno saggiate mediante profilo proteomico, ci aspettiamo di ottenere altri bersagli azionabili suscettibili ad una terapia mirata. 

Tutor: Giuseppe Viglietto Dottorando: Alessandra Falduti
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